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Corso biennale di Optometria
a Vinci

...iù un incontro aggiuntivo dedicato al completamento del percorso formativo e degli esami previsti dal piano di studi. Pensato per tutti gli ottici che già hanno un'attività avviata, rappresenta l'ideale continuazione di quello di ottica ed è indirizzato all’approfondimento dei temi fondamentali dell’optometria e all’acquisizione di abilità e competenze che permettano di esercitare di fatto la professione optometrica nei limiti indicati dalla giurisprudenza, aumentando le possibilità di miglioramento della propria posizione lavorativa. Le lezioni saranno organizzate secondo il modello dell’apprendimento misto (blended learning), una miscela di attività fatta di pratiche educative differenti che vengono associate a quella classica in aula e alla pratica di clinica optometrica e di lenti a contatto in laboratorio. La formazione a distanza (FAD) avrà quindi un posto di rilievo nei programmi dei corsi, consentendoci di ridurre gli spostamenti dei partecipanti. La FAD e le lezioni d’aula dovranno appoggiarsi ad una robusta attività di pratica optometrica e di lenti a contatto, fondamentali per la piena acquisizione di quelle competenze clinico-pratiche che il professionista della visione deve possedere. Le parti pratiche saranno effettuate nella sede IRSOO, per poter beneficiare della dovizia di strumenti e di spazi dedicati, attrezzati a laboratori optometrici o per la ricerca. Perché scegliere l’IRSOO? Una esperienza formativa che nel settore non ha eguali in altre strutture quanto a completezza e varietà delle attività, grazie anche a quelle extracurriculari a supporto della formazione di base. Con la partnership con l’Università di Firenze e l’apertura del Centro di Ricerca, si è venuta a creare a Vinci una condizione assolutamente unica nel panorama italiano dell’Ottica: la presenza del corso di ottica e di optometria, del corso di laurea in ottica e optometria e di un Centro di Ricerca al quale gli studenti possono accedere per entrare in contatto con il mondo scientifico, con l’attività sperimentale, con l’innovazione tecnologica e con la ricerca clinica. Obiettivi formativi e di competenza Al termine del percorso formativo, che garantisce, tra le tante altre, conoscenze di ottica fisica e visuale, di psicofisica e psicologia, di neurofisiologia e patologia, abilità e competenze su tecniche specifiche per il trattamento dei difetti visivi e per il miglioramento delle funzionalità visive, e sui protocolli riabilitativi che escludono l'uso di farmaci e di interventi chirurgici, l’Optometrista sarà in grado di: - esaminare i soggetti relativamente alle deficienze puramente ottiche della vista, alla corretta funzionalità dei vari apparati che concorrono alla percezione visiva e all’efficienza della funzionalità visiva nel suo complesso; - prescrivere il dispositivo medico correttivo e/o compensativo su misura (fino alla classe IIA) idoneo per il soggetto esaminato; - svolgere attività di training visivo, di educazione visuoposturale, di trattamento dell’ipovisione e in generale tutte quelle attività dirette alla salvaguardia della visione che non comportino uso di farmaci, accertamento di malattie o esecuzione di attività di tipo invasivo. Contenuti didattici Il piano di studi dei corsi di optometria prevede sia lezioni teoriche che esercitazioni pratiche. Queste ultime si svolgono nei locali di ambulatorio, dotati di una vasta e completa gamma di attrezzature e strumenti sia classici che d’avanguardia, e vengono eseguite a gruppi ristretti di partecipanti, in modo da dare a tutti la possibilità di sperimentare l’attività di pratica optometrica. Il percorso formativo prevede i seguenti corsi: Optometria - Optometria pediatrica e sviluppo del sistema visivo - Lenti a contatto I e II - Tecniche di indagine optometrica I e II - Fisiopatologia oculare e farmacologia - Psicofisiologia della Visione - Ottica della Visione - Metodi sperimentali per l'Optometria e Statistica - Anomalie della visione binoculare - Optometria geriatrica e Ipovisione - Percezione visiva - Laboratorio optometrico. Certificazione finale Il corso si conclude con il rilascio di un Attestato di specializzazione in optometria, previo superamento degli esami previsti e preparazione e discussione di una Tesi finale. Modalità di iscrizione L'iscrizione ai corsi si effettua compilando la modulistica predisposta dalla segreteria IRSOO, corredata dei seguenti documenti: - Certificato di nascita - Copia autenticata dell'attestato di abilitazione di Ottico - n. 2 fototessera I corsi sono a numero chiuso. Le iscrizioni si chiudono automaticamente al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili. ORIENTAMENTO ALLA SCELTA L’IRSOO offre agli interessati la possibilità di seguire, in prova gratuit...

Optometria: a Vinci riparte
il ciclo formativo per lavoratori

...niche di indagine optometrica e oftalmica, essere aggiornati sugli sviluppi e sulle nuove acquisizioni della ricerca clinica, nei campi dell’optometria, delle lenti a contatto, dell’ottica oftalmica, della prevenzione e del trattamento dei problemi della visione, soprattutto nei bambini e nei soggetti in età avanzata. Ottici che già lavorano, ma vogliono migliorare il proprio livello di p...

06/03/2016 - Optometria geriatrica: una opportunità da cogliere al volo

...primo incontro del corso è stato centrato sull’inquadramento del soggetto anziano dal punto di vista optometrico, psicologico e medico oculistico. Lo psicologo ha focalizzato il suo intervento sulla relazione del professionista con il paziente, l’optometrista ha inquadrato le modifiche e i deterioramenti delle varie funzionalità visive, l’oculista le modifiche e i cedimenti strutturali, tissutali e metabolici che portano un occhio anziano ad essere qualcosa di diverso da quello del giovane adulto e che va quindi analizzato e trattato in modi diversi. Nella gestione del soggetto geriatrico è fondamentale ascoltare il paziente, sentire quali sono le sue aspettative, dargli tempo di pensare e di rispondere, non suscitare suscettibilità o stimolare rigidità. Questi aspetti sono ritornati più volte durante il corso. E poi le attività pratiche integrative, centrate sull’esame del segmento anteriore, della trasparenza dei mezzi, sulle risposte neurofisiologiche alla stimolazione luminosa, sulla misura dell’AV e sul calcolo degli ottotipi, hanno reso l’incontro molto apprezzato dai partecipanti. Il secondo incontro è stato rivolto alle alterazioni della funzione visiva centrale; è stato ampiamente trattato sia l’aspetto refrattivo, con gli accorgimenti necessari a condurre un completo esame a soggetti che abbiano una riduzione delle performance visive da lontano e da vicino ma non siano ancora ipovedenti, che quello della perdita di funzionalità retinica. Per questo ultimo aspetto grande spazio è stato dato allo studio dell’abbagliamento, della visione a basso contrasto e la determinazione dell’eventuale ingrandimento nella visione prossima, dove possono manifestarsi i primi problemi visivi di un sistema che si sta deteriorando, alle problematiche legate alla gestione dell’esame nel paziente geriatrico. Grande spazio all’oftalmoscopia, resa difficoltosa dalla miosi, spesso anche dalla scarsa collaborazione dei pazienti, infastiditi dalla luce e dal tempo che viene impiegato per fare l’esame. Però tutti hanno partecipato, hanno provato, h...



Tesi optometria 6 Luglio 2017

...sione di tesi di Optometria: i 20 candidati provenivano da corsi di Optometria annuali e biennali attivati presso le sedi di Vinci e di Milano. Di seguito l’elenco dei diplomati: Molino Maria del corso di optometria annuale a.s. 2015/2016; Bresciani Thomas, Deiana Giuseppe, Finocchiaro Tiziana, Lisi Roberto, Lombardi Luna, Lucchini Valerio, Malattia Matteo, Pini Aldo, Sambin Patrizia, Stucchi Alex del corso di optometria con sede a Milano aa.ss. 2014-2015/2016; Agosti Silvia e Zagli Sara del corso di optometria biennale aa.ss. 2014-2015/2016; Giannelli Rossella e Granieri Renato del corso di optometria annuale a.s. 2015/2016; Cannucci Serena del corso di optometria biennale aa.ss. 2012-2013/2014; Tonetto Francesco del corso di optometria annuale a.s. 2013/2014; Cipriano Adriana, Rigamonti Sergio del corso di optometria con sede a Milano aa.ss. 2012-2013/2014; Marchesi Cristian e Castellucci Claudio del corso di optometria biennale aa.ss. 2011-2012/2013; Lombardo Vincenzo del corso di optometria annuale a.s. 2007/2008. Alle tre commissioni di tesi, la prima e la terza presiedute dal Dr. Fossetti, direttore dell’Istituto, e la seconda presieduta dal Dr. Luciano Parenti, hanno partecipato i docenti Laura Boccardo, Alessandro Fossetti, Alessio Pietro Facchin, Edoardo Franceschi, Giampaolo Lucarini, Giuseppe Migliori, Nicola Megna, Luciano Parenti e Paolo Sostegni. Al momento della comunicazione dell’esito ai candidati, i presidenti delle commissioni hanno consegnato ai diplomati il distintivo dell’IRSOO come segno di benvenuto nella comunità degli optometristi italiani. Molte tesi hanno suscitato l’interesse dei commissari che hanno apprezzato l’impegno profuso dai candidati per giungere ad elaborati di qualità; in particolare è stato elogiato il lavoro presentato dalla candidata Rossella Giannelli, avente riportato la valutazione di 110/110. Di seguito i brevi sommari delle tesi discusse: AGOSTI SILVIA Titolo della tesi: “Relazione tra sistema visivo e sistema stomatognatico: una review degli studi più recenti”. Relatore: Edoardo Franceschi. È noto come il sistema visivo, attraverso le vie neurosensoriali, sia in simbiosi con la postura, integrando tutti i sistemi recettivi coinvolti. Ogni causa di stress comporta un processo di adattamento durante il quale è sovente assistere alla comparsa di sintomatologia specifica che, a livello delle vie visive, spesso si traduce in variazioni della condizione refrattiva, difficoltà o scompensi della visione binoculare, squilibri delle funzioni. Lo scopo di molti studi è stato analizzare l’influenza delle funzioni visive sull’apparato stomatognatico, che comprende l’occlusione dentale (posizione errata della mandibola rispetto alla mascella), i muscoli masticatori e le due articolazioni temporo-mandibolari. Nel mio lavoro ho raccolto gli articoli più salienti in una review finalizzata a mettere a confronto alcuni recenti articoli e case report che studiano questa relazione. Lo scopo è presentare una panoramica su quelle che sono le conoscenze sull’argomento, evidenziando riscontri e differenze tra esse. Molti dati vanno a sostegno di una significativa relazione tra i due sistemi, entrambi infatti sono connessi con il nervo trigemino oltre ad avere nervi anatomicamente intersecati nel colliculum superiore, uno snodo posizionato al centro del cervello che riceve le fibre nervose delle vie visive, quelle somestetiche e quelle propriocettive, formando la via oculocefalogira (sistema stomatognatico, sistema dei muscoli estrinseci oculari ed il rachide cervicale). Nella maggior parte dei casi i sintomi che rivelano questa connessione sono le forie/tropie e la malocclusione dentale. BRESCIANI THOMAS Titolo della tesi: “Book retinoscopy con differenti lunghezze d’onda e spettri luminosi”. Relatore: Mauro Frisani. Le attività di impegno visivo prossimale sono condizionate dalle caratteristiche del tipo di difficoltà del lavoro e dall’illuminazione ambientale. Lo scopo di questo studio è stato quello di indagare la variazione di accomodazione durante la lettura di testi di differente difficoltà al variare del tipo di illuminazione. E’ stato selezionato un campione di soggetti tra i 20 e i 30 anni (età media 24,5 anni), senza problemi oculari o esiti di chirurgia oculare, con anamnesi negativa per farmacologia e con una funzionalità visiva prossimale nella norma. Per il campionamento sono stati selezionati 11 donne e 9 uomini, ogni singolo soggetto è stato sottoposto ad alcuni test preliminari per la misurazione delle prestazioni visive a distanza ravvicinata. Con i risultati dei singoli soggetti è stata calcolata la media e la deviazione standard. Il campione presentava i seguenti valori (media +/- deviazione standard): Radner test con 164+/-22 w/min e un'acuità visiva da vicino di 9/10+/-2, Hamilton test con 2 logMAR, Facchin card con un exoforia di 3+/-3 Dt, Stereotest con i cerchi graduati con 52+/-25 s/d e per finire il Nott test con una lag accomodativo di 0,69+/-0,09 Dt. Ogni soggetto è stato poi sottoposto alla lettura di 4 diversi testi con progressiva difficoltà di lettura, da un testo di comprensione molto semplice, fino ad un testo molto difficile. La lettura di ogni singolo testo è stata ripetuta in diverse condizioni di luminosità, con lampade con differenti caratteristiche di emissione luminosa. Le lampade utilizzate sono state: lampada alogena, lampada fluorescente calda, lampada fluorescente fredda, lampada a led calda e lampada a led fredda. Particolare attenzione è stata posta nella standardizzazione della metodica di posizionamento della distanza di lettura e di illuminazione. Durante la lettura, con ogni specifica tipologia di illuminazione, è stato osservato e misurato il lag accomodativo ed il colore del riflesso retinoscopico. Una valutazione statistica dei risultati ha consentito di determinare una variazione dell’accomodazione e del riflesso retinoscopico mentre il soggetto è impegnato nella lettura. I dati sono stati raccolti ed esaminati. L’impegno accomodativo è risultato maggiore all'aumentare della difficoltà di lettura e per alcune specifiche tipologie di illuminazione. CIPRIANO ADRIANA Titolo della tesi: ““Il centraggio delle lenti a contatto multifocali:valutazione topografica ed effetti sulla visione”. Relatore: Laura Boccardo. Scopo della tesi è stimare il centraggio delle lenti a contatto multifocali utilizzando la topografia eseguita sopra le lenti e valutarne gli effetti sulla visione. La corretta centratura delle lenti a contatto multifocali può, infatti, essere un elemento essenziale nel determinare la qualità visiva del soggetto e il successo dell’applicazione. A quattro soggetti di età compresa fra 49 e 66 anni sono state applicate lenti a contatto multifocali di diverso tipo, sono state misurate l’acuità visiva per vicino e per lontano ed è stata acquisita la topografia corneale senza lenti e con lenti indossate. Per misurare il decentramento, è stata calcolata la mappa tangenziale differenziale fra la mappa eseguita con e senza lente. La misura è stata eseguita utilizzando gli strumenti di disegno di PowerPoint, creando una griglia composta da tre cerchi concentrici di diametro noto. Inoltre sono stati somministrati due questionari per valutare la qualità visiva per lontano (QOV) e per vicino (NAVQ). Tutte le lenti sono risultate sufficientemente centrate rispetto alla pupilla (decentramenti fra zero e 0,8 mm), con valori non elevati di aberrazioni di alto ordine. La misura topografica si è rivelata più sensibile nel riscontrare piccoli decentramenti, rispetto alla semplice osservazione in lampada a fessura. I soggetti hanno riportato una qualità della visione soddisfacente sia da lontano, sia da vicino. Ancora aperto è il dibattito su quale punto della mappa corneale sia da considerare per valutare il centraggio delle lenti a contatto, poiché né il centro della pupilla, né il centro delle mappa sono in grado di indicare dove l’asse visivo incontri realmente la cornea e la lente a contatto. Alcuni autori ritengono che questi punti siano comunque più significativi, rispetto a considerare il centraggio della lente unicamente in riferimento al limbus, come abitualmente viene fatto durante il controllo in lampada a fessura. Oltre la valutazione oggettiva della lente, è essenziale valutare la qualità soggettiva della visione, quantificandola anche mediante l’uso di questionari psicometrici, poiché non tutti i soggetti sono ugualmente sensibili a diversi gradi di aberrazione, indotti da diversi decentramenti. DEIANA GIUSEPPE Titolo della tesi: “Gli effetti delle lenti fotocromatiche sulla prestazione visiva”. Relatore: Giampaolo Lucarini. Nel campo optometrico la prevenzione ricopre un ruolo fondamentale dell’aspetto etico professionale preposto al servizio della comunità. Compito dell'ottico e dell’optometrista è quindi anche quello di individuare la soluzione più opportuna al fine non solo di prevenire danni da esposizione ma anche limitare quanto possibile la sintomatologia di discomfort visivo riportato spesso dai soggetti che vedono diminuire le performance visive in presenza di sorgenti di luce per effetto di un abbagliamento più o meno disabilitante. A oggi la letteratura offre un numero cospicuo di pubblicazioni sull'effetto delle lenti filtranti in merito agli aspetti appena menzionati ma l’articolo che ha richiamato l'attenzione del candidato potrebbe essere tra i pochi, se non l’unico, ad esaminare gli aspetti anatomo-percettivi della risposta ai diversi stimoli abbinata all’utilizzo di lenti fotocromatiche e chiare. L'articolo è apparso nel 2016 su “Clinical and Experimental Optometry” con il titolo “The effects of photochromic lenses on visual performance” e riporta un lavoro sperimentale condotto da Lisa M Renzi-Hammond e Billy R Hammond Jr, dove venivano testate le alcune soglie visive messe alla prova da s...

Tesi optometria 27 Settembre 2019

...sione di tesi di Optometria: i 7 candidati provenivano da corsi di Optometria annuali e biennali attivati dall’IRSOO presso le sedi di Vinci e Roma. Di seguito l’elenco dei diplomati: Coccarelli Pietro del corso di optometria annuale a.s. 2018/2019; Scacciaferro Luisa del corso di optometria annuale a.s. 2017/2018; Curinga Rita, Menichetti Simone, Ranieri Eva e Vincenti Asia del corso di optometria biennale con sede a Roma aa.ss. 2016-2017/2018; Moretti Arturo del corso di optometria biennale aa.ss. 2010-2011/2012. Alla commissione di tesi, presieduta dal Dott. Alessandro Fossetti, hanno partecipato i docenti Luciano Parenti, Jacopo Siroki, Maria Tricarico e Marica Vampo. Al momento della comunicazione dell’esito ai candidati, il presidente della commissione ha consegnato ai diplomati il distintivo dell’IRSOO come segno di benvenuto nella comunità degli optometristi italiani. Di seguito i brevi sommari delle tesi discusse: COCCARELLI PIETRO Titolo della tesi: “La manipolazione delle lenti a contatto e le problematiche correlate”. Relatore: Franceschi Edoardo. La tesi nasce con lo scopo di porre l’attenzione sulle problematiche e rischi del porto delle lenti a contatto (LaC). Le problematiche più comuni, legate alla scarsa attenzione alle norme di applicazione delle lenti a contatto, sono infezioni e/o infiammazioni corneali. Le possibili cause di trasmissione di microrganismi patogeni sono la manipolazione prima di applicare la lente a contatto, la contaminazione dei contenitori e delle soluzioni utilizzate per la manutenzione e conservazione delle lenti. È possibile eliminare alcuni fattori di rischio, quali l’utilizzo dei contenitori e delle soluzioni, scegliendo un dispositivo “usa e getta” che non prevede una manutenzione e conservazione. La lente a contatto giornaliera monouso ha sicuramente ampliato il margine di sicurezza dei portatori, ma non ne ha azzerato i rischi. La figura dell’applicatore riveste un ruolo fondamentale per educare il portatore a seguire le giuste procedure igieniche di applicazione e rimozione delle lenti a contatto mettendolo a conoscenza dei rischi a cui può andare incontro non ...